Come abbiamo già parlato in un precedente articolo, il genere Arnica comprende 32 specie, ma quella sicuramente più importante per la fitoterapia è l'Arnica montana L., la più ricca di sostanze terapeutiche come i lattoni sesquiterpenici, a cui vengono attribuite le proprietà analgesiche e antinfiammatorie.
Generi e specie diversi
L’Arnica montana spesso è surrogata con l’Arnica chamissonis, la specie sorella americana, più facile da coltivare ma più povera di principi attivi. Esiste poi una sottospecie di Arnica montana che cresce a quote più basse in Spagna, l’Arnica montana Atlantica, ampiamente utilizzata ma che contiene meno elenalina, il lattone maggiormente responsabile delle proprietà antinfiammatorie.
Ancora più semplice per molti formulatori è l’uso negli estratti della cosiddetta Arnica messicana, una pianta che assomiglia lontanamente all’Arnica ma che non appartiene nemmeno al suo genere.
Il suo nome scientifico è Heteroteca inoluloides e cresce in Messico: essendo chiamata volgarmente “Arnica” autorizza gli esperti di marketing a intitolare così i prodotti, salvo poi riportare il corretto nome scientifico nell’INCI (lista degli ingredienti).
Il DNA non mente
Alle volte può essere complicato, soprattutto per un occhio poco allenato, distinguere una specie da un'altra: è qui che si intuisce l'importanza delle analisi di laboratorio, nello specifico l'analisi del DNA.
Come si legge in un interessante articolo pubblicato da FEM2-AMBIENTE, spin-off accreditata dall'Università degli Studi di Milano-Bicocca, " l’applicazione della tecnica del DNA barcoding risulta idonea in quanto è possibile individuare con efficienza il tratto genetico caratterizzante della specie.
Tale segmento di DNA risulta infatti altamente discriminativo poiché tende a ripetersi in maniera molto simile tra tutti gli individui appartenenti alla medesima specie e, allo stesso tempo, a differenziarsi ampiamente tra specie differenti.
Il DNA inoltre ha la capacità di preservarsi in diverse condizioni fisiche e può quindi essere estratto sia da materiale fresco, essiccato o macinato. Ciò consente di identificare le due specie di Arnica garantendo la qualità e la purezza dei prodotti immessi sul mercato aumentandone la sicurezza e prevenendo eventuali frodi ed errori ".
La filiera controllata
Ecco quindi che si capisce l'importanza della nostra filiera controllata. Utilizziamo esclusivamente Arnica montana L. della cultivar ARBO, selezionata in Germania: la semina viene effettuata dal nostro vivaio specializzato tra febbraio e marzo, le piantine vengono trapiantate a mano tra maggio e giugno. Il primo anno la pianta mette radici e sviluppa l’apparato fogliare, mentre la fioritura avviene dal secondo anno tra giugno e luglio.
Raccogliamo a mano i fiori freschi nel tempo balsamico ottimale e li essicchiamo naturalmente, successivamente dal fiore disidratato estraiamo i principi attivi della pianta Arnica.
Il risultato finale? Un prodotto di elevata qualità
Avendo sotto controllo ogni passaggio della filiera, possiamo garantire uno standard qualitativo molto elevato. Non ci sono dubbi: noi sappiamo cosa c'è dentro i nostri prodotti, e la qualità della materia prima, la nostra Arnica, è il segreto della loro efficacia.
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